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Il circuito Fondo Valle all’interno della Valle Perlata (Caldera di Montefiascone), si presenta come un ottima passegiata con media difficolta per tutti gli amanti della natura e non solo. Per dettagli clicca su “descrizione” e scarica la cartina.
Vedi anche: Chiesa del Corpus Domini
Info: UFF. TURISMO Tel. 0761.832062-60 (h 8.00 -14.00)- www.comune.montefiascone.vt.it – Ass.to all’Agricoltura e all’Ambiente
Difficoltà Media. Lunghezza complessiva: 6.900 metri. Dislivello: 255 metri. Tempo di percorrenza medio: 2 ore.
CIRCUITO COSTE - LAGO
CIRCUITO NATURALISTICO, STORICO, ARCHEOLOGICO DI MONTEFIASCONE.
Il circuito coste – lago si sviluppa all’interno della Valle Perlata e permette di immergersi in un paesaggio suggestivo. Come perle nella natura si presentano ai nostri occhi evidenze artistiche e geologico/naturalistiche. Il circuito parte dall’interno della frazione Cunicchio – Coste, raggiungibile, scendendo sulla strada di fronte alla Chiesa del Corpus Domini posta lungo la S.S. Cassia (a cui corrisponde il 100° chilometro dalla tomba di Pietro). Arrivati davanti al Fontanile Cunicchio (G3), si scende lungo il sentiero giallo fino alla Chiesa di San Pancrazio (3), poi si scende al bivio di fronte la chiesa a sx, lungo la Strada San Pancrazio per circa 800 m all’interno della valle fino all’incrocio successivo, dove si svolta a dx in direzione del rilievo di Montarone (G5). Qui si incrocia il sentiero rosa, dove si svolta a dx lungo la Strada Montarone per circa 1,2 km, poi si incrocia il sentiero blu, dove si svolta a sx per circa 400 m fino a raggiungere la Strada lungolago (asfaltata). Costeggiando il lago a dx per circa 1 km si arriva all’incrocio con il sentiero blu (dx) da cui si risale lungo la Strada San Pietro per circa 700 m fino all’incrocio con Strada Le Coste. Qui si gira a sx risalendo per circa 1,5 km (località Le Streghe delle Coste (4)), tornando alla Strada del Cunicchio (asfaltata). All’incrocio si gira di nuovo a dx per circa 300 m sino al punto di partenza (fontanile Cunicchio). Di seguito vengono inserite alcune descrizioni dei punti d’interesse presenti lungo il circuito.
PUNTI DI INTERESSE SENTIERI “VALLE PERLATA” MONTEFIASCONE. LE CHIESE
TEMPIETTO DI MONTEDORO (1)
Progetto originale
Antonio da Sangallo (1536-37)
Già nei primi anni del XVI secolo esisteva, lungo la strada tra Montefiascone e Marta in una località chiamata Monte Moro, una edicola quattrocentesca con una immagine della Madonna attribuita al pittore viterbese Antonio del Massaro detto “Il Pastura”. Nella primavera del 1523 Montefiascone fu colpita dalla peste ed i cittadini fecero voto di costruire una chiesa in onore della Madonna. Il progetto originale di Antonio da Sangallo il Giovane (1536-37) prevedeva un grande convento raccolto intorno ad un chiosco quadrato; l’attuale chiesa a pianta ottagonale costituisce quindi solo una piccola parte del progetto che fu abbandonato per problemi finanziari.
CHIESA SANTA MARIA DELLA VALLE (2)
La chiesa, quasi certamente sorta in epoca altomedievale, ha una pianta quadrangolare con tetto a doppio spiovente, ed una sola entrata sul lato occidentale; sul fianco orientale vi è un edificio rettangolare più alto ed a destra un campanile a vela. All’interno il soffitto è formato da mattoni con decorazioni bicrome con la scritta “Maria ora pro nobis” ed una data, 1646. Il culto di Maria è stato sempre molto vivo nella popolazione ed è tramandato sino ad oggi con una messa il giorno 8 Settembre seguita da una festa popolare. La chiesa si trovava vicino al castello di valle Perlata da cui deriva l’antico nome della valle.
CHIESA DI S. PANCRAZIO (3)
È una delle chiese più antiche le cui prime notizie risalgono ad una lettera del papa Leone VI nell’852 ed è dedicata a San Pancrazio in Nocerino (giovane martire di estrazione contadina) a causa di un probabile bosco di noci nelle vicinanze della chiesa; la costruzione mostra tre fasi di realizzazione succedute nel tempo, la prima è testimoniata dalla presenza di grossi conci di tufo e pietra disposti orizzontalmente con un sottile strato di malta. Quattro mensole con decorazioni stilizzate al di sotto della gronda sul lato nord testimoniano l’origine primitiva romanica della chiesa. Sotto la chiesa c’è un ambiente ipogeo scavato nella roccia sul quale è stata poi costruita la chiesa al fine di inglobarlo; quest’ultimo è probabilmente collegato ad insediamenti rupestri dei monaci benedettini.
PUNTI D’INTERESSE STORICO CULTURALE
MULINI IDRAULICI (1, 2, 3)
Nella valle esistevano tre molini: Molino da capo (1), di mezzo (2) e di fondo (3), di proprietà della Chiesa sin dal 1300-1400. Nel 1901 i molini lavoravano ciascuno con turni di 2 ore al giorno. Questi azionavano delle macine per il grano ed altri cereali come il miglio, la segale, l’orzo e la spelta. Per il funzionamento dei molini, il fosso veniva deviato con la formazione di piccoli invasi a monte di ogni mulino, questi venivano svuotati durante le ore di funzionamento, per poi riempirsi nuovamente. I dati storici (1471) indicano che i mugnai trattenevano 1/16 del macinato “pro mulitura” ed era loro vietata la vendita delle farine prodotte. Attualmente, ad esclusione del molino di valle, gli altri due sono in rovina o completamente ricoperti dalla vegetazione.
LE STREGHE DELLE COSTE (4)
La frazione delle coste è interessata da una legenda: si credeva che in questo luogo vivessero le streghe, donne diaboliche che non potevano avvicinarsi ai sacramenti, che avevano la facoltà di trasformarsi in animali (preferibilmente gatto o capra) che potevano anche trasformarsi in vento ed entrare nelle case dalle fessure delle porte e delle finestre. Vicino alla chiesa di San Pancrazio era localizzata la “casa del Cempene” (cembalo o tamburello) in cui si riunivano le streghe, raggiunte dal diavolo o Crapione (da caprone), vestito di azzurro, come i demoni etruschi, colore che ricordava le tempeste e quindi le sciagure. San Pancrazio, protettore degli abitanti delle Coste aspettava il giorno per annullare con una benedizione i sortilegi del diavolo e delle streghe, proteggendo le coltivazioni e gli abitanti della valle. Questa località è una delle più antiche, le cui grotte furono abitate dai tempi protostorici.
PUNTI D’INTERESSE GEOLOGICO NATURALISTICO
CALDERA DI MONTEFIASCONE (1)
La depressione ad ovest di Montefiascone (Madonna della Valle) è una tipica caldera di sprofondamento che si formò durante le ultime fasi di attività del vulcano Vulsino, circa 155.000 anni fa; il bordo del cratere è ancora ben visibile ed ha un diametro esterno di circa 3 km ed interno di 1,5 km. Lungo il margine della caldera si è sviluppato parte del paese, come la frazione delle Coste e delle Mosse.
POZZO ARTESIANO (6)
Un pozzo artesiano è dato da una perforazione che raggiunge uno strato ricco di acqua in pressione, posta al di sotto di uno strato di terreno impermeabile. Quando il livello della falda a riposo (livello statico) si trova ad una quota superiore a quella del terreno, si ha un pozzo “naturalmente fluente”, da cui l’acqua fuoriesce naturalmente, senza bisogno di installare una pompa. Alcuni di questi pozzi artesiani, nella valle, sono caratterizzati da acque mineralizzate fredde, ricche in ferro ed anidride carbonica, a causa della risalita di fluidi da fratture profonde nel terreno (faglie).
SORGENTE MINERALE
“Bagno di Valle Perlata” (7)
Questa sorgente, proveniente da un’antica captazione che si approfondiva nella vicina collina, era conosciuta come “bagno di Valle Perlata”, dove venivano raccolte acque tiepide, solfuree e fredde, utilizzate dalla popolazione per le proprietà terapeutiche e segnalate sin dal 1471. Il bagno, in origine, era formato da una vasca rivestita in pietra, con perimetro di 50 piedi, con dei sedili all’interno che facilitavano le immersioni nelle acque curative. L’acqua è classificabile come minerale fredda; nella stessa area sono presenti altre emergenze sorgive mineralizzate fredde, come quella in prossimità delle rovine del molino di mezzo.