CIRCUITO MOSSE – ROJANO
Il circuito Mosse – Rojano all’interno della Valle Perlata (Caldera di Montefiascone), si presenta come un ottima passegiata con media difficolta per tutti gli amanti della natura e non solo.
Il circuito Mosse – Rojano all’interno della Valle Perlata (Caldera di Montefiascone), si presenta come un ottima passegiata con media difficolta per tutti gli amanti della natura e non solo.
La Mostra permanente e Laboratorio Didattico della Stampa, offre a tutti i livelli un percorso conoscitivo sulla stampa tipografica e le sue trasformazioni, dalla nascita fino ai nostri giorni.
Uno stemma quattrocentesco della famiglia Aliotti, presente in una delle stanze del palazzo, suggerisce che il precedente edificio in origine era di proprietà di questa famiglia. L’attuale palazzo, come si evince dagli stemmi laterali ancora esistenti, venne costruito dalla famiglia Pennoni, una delle più importanti della Montefiascone del XVI e XVII secolo.
Numerosi frammenti di stile eterogeneo presenti nella struttura del palazzo comunale testimoniano la lunga e complessa storia dell’edificio, interessato nel corso del tempo da diversi interventi architettonici. La struttura che comprende la parete d’ingresso del comune e che costituisce la base della torre campanaria, è la parte più antica.
Al cardinale Pompeo Aldrovandi, vescovo di Montefiascone intorno alla metà del XVIII secolo, si deve la sistemazione di una parte del giardino della Rocca. Il giardino venne poi risistemato dopo il 1898, anno in cui venne ultimata la costruzione dell’acquedotto che portava l’acqua dal Cimino fino alla grande cisterna della Rocca. Una lapide posta sulla facciata della cisterna ricorda tale evento.
La chiesa di S. Andrea, una delle più antiche di Montefiascone, viene menzionata già nell’anno 853 come ecclesiam S. Andreae in Campo. La costruzione, situata a ridosso della primitiva cerchia di mura, doveva presentare in origine la tipica conformazione a tre spioventi, e cioè con la copertura delle navatelle laterali più bassa rispetto a quella della navata centrale.
La facciata concepita dal Gazola, serrata tra due campanili e sormontata da una balaustra, presenta un solenne portale neoclassico composto da un frontone triangolare sorretto da colonne ioniche, sormontato dallo stemma del cardinal Macchi. Ai lati due nicchie laterali ospitano le statue di San Flaviano e Santa Margherita, patroni di Montefiascone.
L’attuale chiesa venne fatta costruire dal cardinal Barbarigo, vescovo di Montefiascone dal 1687 al 1706 e fautore della ricostruzione del Seminario, in luogo di una chiesa preesistente di modeste dimensioni, ugualmente dedicata a San Bartolomeo.
L’attuale chiesa di Montedoro si presenta come una massiccia costruzione a pianta ottagonale che, nonostante le limitazioni scaturite dalle varie difficoltà esecutive, riesce a rendere testimonianza della chiara progettualità sangallesca. Le pareti interne della chiesa sono scandite da cinque piccole absidi, fatte affrescare dai monaci del Carmelo nella seconda metà del XVI secolo.
La chiesa, dedicata a Santa Maria Assunta, appartiene al Monastero del Divino Amore delle Monache agostiniane che, divenuto di clausura nel 1721, e poi sciolto all’inizio del secolo scorso, è dal 1986 centro di formazione religiosa.