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Numerosi frammenti di stile eterogeneo presenti nella struttura del palazzo comunale testimoniano la lunga e complessa storia dell’edificio, interessato nel corso del tempo da diversi interventi architettonici. La struttura che comprende la parete d’ingresso del comune e che costituisce la base della torre campanaria, è la parte più antica.
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PALAZZO RENZI DORIA - PALAZZO COMUNALE
LA STORIA
Numerosi frammenti di stile eterogeneo presenti nella struttura del palazzo comunale testimoniano la lunga e complessa storia dell’edificio, interessato nel corso del tempo da diversi interventi architettonici. La struttura che comprende la parete d’ingresso del comune e che costituisce la base della torre campanaria, è la parte più antica. Le prime testimonianze certe sulla sua costruzione risalgono alla fine del XV secolo, quando l’11 maggio 1488 e poi il 15 settembre di quello stesso anno, vengono nominati degli artigiani impegnati nell’edificazione del nuovo palazzo. È in questo periodo che venne costruita l’attuale struttura, che in seguito, soprattutto durante il XVII secolo, subì diverse trasformazioni e lavori di adattamento. Gli interventi seicenteschi sono documentati dall’iscrizione dell’architrave di una porta della Sala Consiliare, vicino alla finestra che dà sulla piazza, e da quella posta sopra la porta interna dell’ingresso. Nel 1873 il principe Andrea Doria Pamphjli, proprietario di estesi latifondi del territorio di Montefiascone, concedeva ai cittadini patrizi della città l’altissimo onore del suo splendido nome e, da allora, la residenza comunale venne chiamata anche Palazzo Doria. In tempi più recenti, all’antico edificio è stato collegato il palazzetto adiacente, completamente ricostruito, già proprietà Renzi.
DESCRIZIONE
Nell’atrio del Palazzo, al di sopra della porta d’ingresso, è possibile ammirare un bassorilievo del XIII-XIV secolo raffigurante San Flaviano, all’epoca principale protettore della comunità, con la scritta S. FLAVIANUS PROTECTOR N.R. (SAN FLAVIANO PROTETTORE NOSTRO). L’ambiente più importante del Palazzo è la Sala Consiliare, che si distingue dalle altre per un soffitto a cassettoni e per varie tracce di decorazioni ad affresco. Un crocifisso ligneo, risalente al XVII secolo, dato in uso al comune dal capitolo dei canonici della cattedrale, è attualmente collocato sulla parete di fondo dell’aula. Nella stanza del Sindaco è una tela raffigurante La Madonna con Bambino. Un affresco di medesimo soggetto, seicentesco, firmato G.B., è invece situato nella piccola stanza che gravita sulla navata sinistra della chiesa di Sant’Andrea. Nel triangolo sottostante è visibile lo stemma del Comune di Montefiascone e la traccia di data interpretabile come 1600. Nella stanza dietro la Sala Consiliare è invece ubicata una lapide a ricordo della causa di rivendicazione della commenda dei SS. Giovanni e Vittore in Selva al territorio di Montefiascone. Tra i molteplici arredi del palazzo emergono anche due iscrizioni d’epoca romana, una delle quali rinvenuta ai confini del territorio comunale, e un’epigrafe medievale scolpita in un frammento architettonico marmoreo di origine romana. In cima alla torre dell’orologio sono poste due campane: quella più piccola, fusa nel 1805 dal fonditore viterbese Luigi Belli, probabilmente non venne realizzata per l’attuale collocazione ma per l’attigua chiesa di Sant’Andrea, a cui è dedicata; mentre il cattivo stato di conservazione della campana più grande non permette di poter ricavare informazioni utili a ricostruirne la storia. Si tramanda che sul campanile dell’antico palazzo venne collocata una campana sottratta a Ferento, l’antica e celebre città distrutta dai viterbesi nel 1172.
BIBLIOGRAFIA
G. Breccola – M. Mari, Montefiascone, Grotte di Castro 1979.
G. Breccola, Montefiascone. Guida alla scoperta, Montefiascone 2006.
F. Petrone, Opus Belli Viterbiensis. Storia e attività di una famiglia di “campanari”, Roma 2010.