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Centro studi adibito a museo. I lavori per l’allestimento della versione definitiva del Museo dell’Architettura di Antonio da Sangallo il Giovane sono iniziati nel 2006 con un primo contributo regionale grazie al quale, in un paio di anni, i locali del piano terreno della Rocca di Montefiascone sono stati resi agibili e solo parzialmente allestiti.
Info: Tel. 0761.83201 (Comune); 0761.820177 (Museo);
Tel. 0761.832060 (Uff. Turistico ); Fax 0761.832073
e-mail: info@comune.montefiascone.vt.it
Vedi anche: Rocca dei Papi, Giardini della Rocca dei Papi
MUSEO DELL'ARCHITETTURA DI ANTONIO DA SANGALLO IL GIOVANE
LA NASCITA DEL MUSEO, I LAVORI
Per l’allestimento della versione definitiva del Museo dell’Architettura di Antonio da Sangallo il Giovane sono iniziati nel 2006 con un primo contributo regionale grazie al quale, in un paio di anni, i locali del piano terreno della Rocca di Montefiascone sono stati resi agibili e solo parzialmente allestiti. Grazie ad un accordo tra Comune e Regione Lazio, nel 2007 si è deciso di rendere fruibile la struttura, ben consapevoli che, a quel momento, al visitatore si poteva fornire solo un’anticipazione del progetto definitivo del museo. Non a caso, infatti, l’amministrazione comunale ha deciso di “inaugurare” la struttura (museo, scavi archeologici e torre del pellegrino) in maniera completamente gratuita, ottenendo, anche per questo, un discreto successo di pubblico. La compartecipazione ad eventi di risonanza anche nazionale (ad esempio le giornate FAI di primavera), ha dato la possibilità di far conoscere la nuova struttura a numerosissimi ospiti i quali, spesso in maniera entusiasta, hanno promosso le iniziative culturali. Con questa politica, in meno di due anni, oltre seimila visitatori hanno conosciuto i locali del museo all’interno della Rocca. Un secondo finanziamento regionale, ottenuto grazie ad un progetto realizzato ancora una volta dall’arch. Simonetta Pitrè coadiuvata dall’arch. Cristiano Tabarrini (ex Direttore scientifico del Museo), ha dato nuovo slancio all’opera, e nel 2009 sono ripresi i lavori di ultimazione. Oggi il museo è completamente allestito e, dopo i primi sopralluoghi effettuati dai funzionari della regione con i rappresentanti del Sistema Museale del Lago di Bolsena, è pronto per l’inaugurazione. Oltre che essere un luogo deputato alle esposizioni di oggetti ed immagini, il museo nasce con la naturale vocazione a divenire centro studi e documentazione del celebre architetto rinascimentale. Intorno alla metà degli anni ’80 è stata creata la prima raccolta di documenti, grazie all’acquisizione da parte del comune di Montefiascone, delle copie di oltre 1600 disegni di “scuola sangallesca”, (gli originali sono conservati principalmente, presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze). Ultimamente la collezione è stata incrementata da disegni originali ottocenteschi con rilievi di architetture sangallesche. Il museo si inserisce all’interno dell’Organizzazione Museale Regionale e del Sistema Museale del Lago di Bolsena, come uno tra i più avanzati dal punto di vista tecnologico. Il Museo costituisce uno scrigno di conoscenze ad elevato contenuto storico e tecnologico, progettate per essere fruite al meglio dai più diversi visitatori (dall’alunno di scuola media allo studente universitario, dal curioso turista all’erudito studioso), collocando nella posizione che le spetta sia la figura dell’importante architetto rinascimentale Antonio da Sangallo il Giovane che, soprattutto, l’immagine della città di Montefiascone.
AMBIENTE MUSEALE E CONTENUTI
Sotto l’impulso dell’arch. Pitrè, una squadra composta da personalità di primissimo livello, ha approfondito gli studi sull’opera sangallesca stringendo, contemporaneamente, rapporti con tutto l’ambiente accademico nazionale. La figura di Antonio da Sangallo il Giovane è stata introdotta dalla storica dell’arte Livia Narcisi, che nella sala di presentazione del museo, ha raccontato la vita, il processo di formazione e le principali opere dell’architetto Fiorentino. Nel pannello “Antonio a Firenze” viene studiata la “formazione” attraverso l’esperienza maturata presso un “maestro di legname” e l’ereditata architettonica di Filippo Brunelleschi. Raccontando “Antonio a Roma” vengono presentati gli studi delle “antichità romane” attraverso Vitruvio, il fondamentale ruolo di Paolo III Farnese e le collaborazioni con artisti ed architetti del “Rinascimento Romano”. Nel pannello “I luoghi di Antonio da Sangallo il Giovane nel Patrimonio di San Pietro in Tuscia” sono esposti i principali interventi realizzati nel viterbese. Gli approfondimenti sulle opere d’interesse locale sono stati curati dall’arch. Cristiano Tabarrini, attraverso le “rielaborazioni virtuali” dei progetti sangalleschi per la distrutta città di Castro. Il Palazzo della Zecca e il maestoso Palazzo dell’Hostaria-Palazzo Ducale sono stati ricostruiti, oltre che in un pregevole modello ligneo, attraverso una inedita visita virtuale, a completamento dell’esposizione di numerosi progetti per edifici civili e religiosi. Gli studi di questa sala hanno trovato naturale sviluppo negli allestimenti della sala dedicata ai Palazzi ed all’Architettura Civile e della sala più scientifica, quella dedicata alle Macchine da Cantiere ed alle Tecniche Costruttive. In un altro ambiente del museo sono presentate le Macchine da cantiere e le Regole Costruttive delle cupole autoportanti di “mezzane a foglio” di origine sangallesca. Curatore della sala è il Prof. arch. Massimo Ricci (docente universitario di fama internazionale e consulente per l’UNESCO) che, in linea con gli studi sull’architettura brunelleschiana (la Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze, costituisce l’archetipo delle cupole autoportanti costruite nel ‘500), ha approfondito le conoscenze sulle cupole attraverso plastici e ricostruzioni virtuali. La sala conserva pregevoli modelli di cupole (compresa quella di Montedoro a Montefiascone) e macchine da cantiere di ispirazione sangallesca. Lezioni teoriche sull’architettura civile vengono approfondite nella sala curata dal Prof. Gabriele Morolli, (Docente di Storia della Critica e della Letteratura Architettonica presso la Facoltà di Architettura di Firenze), attraverso un “percorso didattico” incentrato sui capisaldi che ogni apprendista architetto era chiamato a far propri nel corso del suo tirocinio presso qualsivoglia grande bottega architettonica rinascimentale. Un nuovo accuratissimo modello ligneo della versione sangallesca di Palazzo Farnese a Roma, affianca il calco in gesso esistente e completa l’allestimento della sala. A completamento del percorso troviamo gli approfondimenti sull’Architettura Religiosa curati dalla Prof.ssa Micaela Antonucci, docente presso l’Università di Roma “Tor Vergata”. Attraverso nuovi pannelli didattici e filmati inediti sul modello ligneo sangallesco della Basilica di San Pietro, la curatrice presenta le diverse tipologie di chiese a pianta centrale ed a pianta basilicale, realizzate dal Sangallo a Roma ed in tutto lo Stato Pontificio. All’interno del percorso museale è stata, inoltre, ricavata una nuova sala in cui, a fianco di alcuni esempi dell’architettura militare sangallesca curati dalla Prof.ssa Micaela Antonucci, viene presentato lo stato delle conoscenze sulle origini storiche e architettoniche della rocca di Montefiascone a cura dello storico dott. Gabriele Bartolozzi Casti.
BIBLIOGRAFIA
FROMMEL C. L. 1994, “The architectural drawings of Antonio da Sangallo the younger and his circle”, Voll 1-2, New York.
GIOVANNONI G. 1959, “Antonio da Sangallo il giovane”, Roma, Voll. I-II.
TABARRINI C. 2007, “Antonio da Sangallo il Giovane – Disegni per Castro del Duca di Castro”, Bolsena, Quaderno n. 5. Montefiascone.